Corrado Zeni

26 strangers
2016

Corrado Zeni, "26 strangers", 2016, ink on canvas, 210 x 140 cm
one dog, 26 strangers
2016

Corrado Zeni, "one dog, 26 strangers", 2016, ink on paper, 210 x 140 cm
ICONS
2016

Corrado Zeni, "ICONS", 2016, oil on canvas, 140 x 200 cm
ICONS
2016

Corrado Zeni, "ICONS", 2016, oil on canvas, 80 x 80 cm
ICONS
2016

Corrado Zeni, "ICONS", 2016, oil on canvas, 100 x 200 cm
ICONS
2016

Corrado Zeni, "ICONS", 2016, oil on canvas, 50 x 70 cm
ICONS
2016

Corrado Zeni, "ICONS", 2016, oil on canvas, 120 x 120 cm
ICONS
2016

Corrado Zeni, "ICONS", 2016, oil on canvas, 120 x 120 cm

Corrado Zeni

Galleria PACK inaugura il 2017 con la mostra personale dell’artista Corrado Zeni, dal titolo “ICONS”.
 I lavori in mostra si inseriscono nella serie “Generation Why”, nella quale l’artista ritrae la generazione nata a cavallo del nuovo millennio, estrapolando gli individui dalla vita quotidiana e inserendoli in una dimensione sospesa, un non luogo. Le figure emergono, stagliate contro uno sfondo bianco, neutro, nel quale ognuno di noi si può specchiare.
 Alcuni personaggi sono immobili, altri camminano l’uno a fianco all’altro ma senza avere un contatto, senza instaurare alcun dialogo, come siamo soliti fare quando camminiamo per la strada catturati dalla nostra frenesia giornaliera o dal nostro Smartphone; lo stesso che utilizziamo per pubblicare attimi seducenti della nostra vita sui social network, i nostri interlocutori prediletti.
 E’ da questi ultimi che Zeni estrae le immagini degli attori che porta sulla tela come su un palcoscenico dove si sono in qualche modo ‘messi in scena’ da soli. Ritroviamo personaggi “iconici”, esteticamente e moralmente, perennemente parte di una rappresentazione, costantemente in posa sotto i riflettori dei social. Quella dell’artista non è una critica, sono appunti, annotazioni sulla realtà contemporanea.

“La pittura è un’affermazione dell’esistente, del mondo fisico in cui l’umanità è stata scaraventata.”
John Berger

E’ attraverso l’arte che si ricreano dei dialoghi, secondo Zeni, infatti, la pittura è anch’essa “forma di relazione”, in grado di stabilire, al pari di altri linguaggi contemporanei, connessioni e sistemi, completandosi per mezzo dell’intervento “attivo” sia dello spettatore sia dell’oggetto rappresentato.
 Si ha dunque un annullamento delle distanze spazio-temporali; quelli che apparivano come singoli ritratti di persone, divise nella realtà, qui si uniscono; i soggetti si ritrovano a passare nella superficie dell’opera e dunque, altrettanto casualmente a coesistere.
 II quadro diventa allora il luogo della ricomposizione possibile, di incontri fra persone sconosciute, teatro di un incidente imprevisto: sarà magia dell’arte il farlo accadere.