Aldo Runfola è una presenza emblematica del panorama artistico, una presenza silenziosa e clandestina che con la sua opera complessa e multiforme ha spaziato all’interno di varie discipline, dalla narrazione al video, dall’opera alla riflessione su di essa. Radicale e singolare, fino a volte a diventare iconoclasta, dissacrante e nel contempo capace di una profonda riflessione sull’arte. Quello che caratterizza Runfola è un inquieto spirito di ricerca che si è riflettuto nelle singolari vicissitudini delle sue esperienze poetiche: fino alla formulazione di un efficace modulo avente forme più o meno brevi di ideazione e conduzione.
Persiste in ogni opera di Aldo Runfola un senso della fine e il bisogno di un nuovo avvio, la domanda sulla possibilità dell’arte di salvare il mondo e i dubbi dell’intellettuale. Questo tipo di approccio pluridisciplinare, che tuttavia stimola alla formulazione di complessi percorsi di ricerca, immette le intuizioni di Runfola al crocevia di molteplici tensioni per poi concentrare l’attenzione sulla sua analisi del linguaggio. Runfola ha un progetto teorico, sembra cioè ancora interessato a produrre una teoria del senso della realtà - anche se spesso le sue opere sembrano denunciare l’impossibilità di compiere una tale impresa. Emerge sempre, nelle sue opere, la produzione di una teoria del senso, che vincendo la tentazione di dire l’indicibile, dunque le nozioni estetiche, etiche e religiose, suggerisce che esse risiedono proprio nell’ambito di ciò che non può essere detto, ma solo mostrato: allora l’indicibile, passa attraverso la “de-finizione” del “dicibile” e il suo progressivo abbandono, sino a lasciare spazio solo al “silenzio”.
Francesca Alfano Miglietti
Aldo Runfola is an emblematic element within the artistic panorama, a silent and clandestine presence who – through complex and multiform artworks – has explored various different disciplines ranging from narration to video, from artworks to reflection on art. Radical and unique, at times even iconoclastic, Runfola is both desecrating and capable of expressing profound reflection on the nature of art. He is characterized by a relentless drive to investigate that is reflected in the individual vicissitudes of his poetic experiences, ultimately formulating an effective model with more or less brief forms of ideation and guidance.
In each of Aldo Runfola’s artworks there persists a sense of the end and the need for a new beginning, questions about the ability of art to save the would, and intellectual doubt. This kind of multidisciplinary approach, which in any case stimulates the formulation of complex paths of investigation, places Runfola’s intuitions at the crossroads of multiple tensions, and ultimately concentrates our attention on his analyses of language. Runfola possess a precise theoretical project. In other words, he appears to still be interested in producing a theory of the sense of reality – even as his artworks often seem to denounce the impossibility of successfully achieving such an undertaking. In his artworks, the production of a theory of meaning always shines through. The temptation to say the unspeakable – in other words enunciate aesthetic, ethical and religious notions – always wins out in the end, suggesting that these concepts reside in the sphere of that which cannot be said, but merely demonstrated: thus the unspeakable passes through a “definition” of the “speakable” and its progressive abandonment, ultimately leaving room for nothing more than “silence”.
Francesca Alfano Miglietti