Dal 19.03.2002 al 05.05.2002

Maria Magdalena Campos-Pons
L'artista vive in America a Boston non nella condizione di esule ma come cittadina cubana che si muove liberamente.
Già questo ci dice molto sul forte carattere della persona, sulla chiarezza e sulla lucida precisione del suo lavoro.
La Campos-Pons, che non ha abbandonato il patrimonio della memoria in cambio di effimere promesse per il futuro, sa, proprio attraverso la solidità di questo patrimonio, chi siamo, da dove veniamo e dove non dobbiamo andare.
Lei che porta sul suo corpo il perenne ricordo della "civilizzazione" che distrusse l'Africa sa che il suo dovere, il suo lavoro è di non dimenticare.
Da questo infinito dolore nasce la chiarezza, oseremmo dire la veggenza che ciò che ci è stato tolto non è possibile rimpiangerlo, perché la storia, i valori, i geni che sono dentro di noi, per fortuna in molti, non è possibile estirparli.
Ed ecco allora nascere un lavoro che si offre, che racconta che distruggere il tempo che ci sarebbe dovuto servire a dimenticare, tante generazioni dopo ci viene dato dalla stessa persona che ha viaggiato per così lunghi tempi.
Gli uomini spesso dimenticano, sono gli sciocchi, altri no altri portano con dignità questo peso, la loro storia, fortunati i popoli che hanno questi campioni.
Nel lavoro della Campos-Pons niente di quello che si vede è primitivo o tribale, tutto si riferisce all'antico dove quei lavori che bastavano alla necessità sono ancora quelli di oggi.
È valsa la pena di "tanta civilizzazione", violenza, distruzione, tante guerre e stermini per giustificare come conquiste ciò che già avevamo? La Campos-Pons è una donna e qui sta l'eccezionale impronunciabile mistero.
Le donne sono portatrici di altri valori rispetto a quelli degli uomini, combattono per la vita con una continuità, dal darla sino al crescerla e al conservarla, un quotidiano lineare che le rende forti e sagge nella pazienza.
Mentre gli uomini, che con la violenza assoggettano e distruggono tutto, sprecano le loro lacrime di comprensione, di lavoro e di amore lamentandosi poi nel sentirsi incompleti.