SINCERE


Dopo l’enorme riconoscimento e gli onori della ribalta internazionale ottenuti grazie alla sua partecipazione al padiglione russo della scorsa Biennale di Venezia, (memorabile la struggente e provocatoria installazione), Andrei Molodkin (Boui, 1966) torna in Italia con SINCERE, seconda mostra personale dell’artista presso Galleria Pack.



L’opera di Molodkin, caratterizzata da una dimensione poetica costantemente politico-ideologica, si serve con uguale intensità di materiali tra loro diversi, petrolio, inchiostro o sangue, per articolare la propria oscura ossessione: l’economia come entità significante della costruzione simbolica, economica e culturale occidentale.



Il linguaggio e la tecnica caratteristici dell’artista - l’utilizzo del petrolio e dei sistemi idraulici che ne attuano la circolazione, dai compressori alle sculture “simulacro” vuote in resina acrilica - per SINCERE si articolano in una serie di tele di grandi dimensioni realizzate con la penna biro, di sculture di tubi di neon e petrolio e di disegni preparatori per grandi installazioni. In SINCERE si può notare come l’evoluzione stilistica dell’artista si sia spinta su di un versante via via più concettuale, che mira comunque alla continua ricerca di un dialogo con lo spettatore attraverso il forte impatto emozionale suscitato dalle opere.



Secondo una personale scrittura visiva scandita in termini metaforici, l’inchiostro diviene così il sangue che fluisce dalla penna, allo stesso modo in cui il petrolio si fa rappresentazione della linfa vitale che scorre nei vasi del sistema simbolico alla base del panorama cognitivo occidentale, in un traslato dove l’umanità oggettualizzata e silenziosa rimane al fondo della narrazione.



L’artista russo, articolando il suo linguaggio, riesce in questo modo nella rara impresa di dar vita ad una propria, personale, “tecnica” che lo differenzia profondamente dalle ricerche che vertono sul rapporto uomo-tecnologia e rendono la sua produzione tra le più singolari nel panorama internazionale.



Following the enormous success, recognition and honors provided on the international stage thanks to his participation in the Russian pavilion at the most recent Venice Biennale (where he showcased a heartrending and provocative installation), Andrei Molodkin is returning to Italy with SINCERE, his second solo show at Galleria Pack. Molodkin’s artwork, characterized by a poetic dimension that is constantly political-ideological, makes equal use of materials vastly different from one another – crude oil, ink and blood – in order to articulate his own dark obsession: the economy as a significant entity of the symbolic, economic and cultural construction of the West. In SINCERE, the artist’s characteristic language and technique – the use of crude oil and the hydraulic systems that keep it circulating, from compressors to his empty “simulacra” sculptures in acrylic resin – result in a series of large-scale canvases created with ballpoint pen, neon tube and oil sculptures, as well as preparatory drawings for major installations. Within this exhibition, we can note how the artist’s stylistic evolution has been driven towards a level that is increasingly conceptual, and which in any case aims to foster the continuous search for a dialogue with his audience through the strong emotional impact the artworks provoke. According to a personal visual handwriting measured out in metaphorical terms, ink becomes the blood flowing from a pen, in the same way in which crude oil represents a vital lymph flowing within the containers of a symbolic system lying at the foundation of the Western cognitive panorama, in an act of relocation in which objectified and silent humanity remains at the heart of the artist’s narrative effort. In this manner the Russian artist, articulating his language, manages to achieve the rare feat of giving life to his own, personal “technique”, one that differentiates him substantially from artistic investigations that deal with the relationship between man and technology, making his artistic production among the most singular present in the international panorama.